Insieme alla preghiera, l'anima del monastero rimane sempre il lavoro inteso come cultura, amore allo studio, ricerca appassionata del sapere. La costruzione stessa del cenobio prevedeva, del resto, strutture riservate ai monaci nel tempo libero dalla preghiera: lo scriptorium e la biblioteca.
Si tratta proprio della fucina dove il monaco si acculturava, non solo per se ma anche per gli altri. Di qui la lunga serie di "amanuensi", che, nelle lunghe ore trascorse nelle biblioteche monastiche, veri santuari del sapere e della cultura, hanno lasciato agli uomini in eredità le fonti stesse della civiltà.
Proprio in questo spirito benedettino del "lavoro-cultura", va inserita l'istituzione a Casamari di una tipografia nel 1954 dal p.abate Don Nivardo Buttarazzi e dalla comunità.
Tra i motivi più impellenti va rilevato quello di dare un lavoro dignitoso ai fratelli conversi, in quel tempo piuttosto numerosi.
All'inizio, sono stati stampati semplici biglietti da visita con immagini ricordo, dal momento che il lavoro di composizione era tutto manuale e le macchine a disposizione assai semplici.
I monaci, sotto la direzione del p. abate, hanno operato con impegno per un'attività qualitativamente superiore. Difatti, in breve tempo, la tipografia è stata conosciuta ed apprezzata nell'ambito della provincia.
Si è poi iniziato a produrre lavori più impegnativi con le nuove linotype: testi scolastici e a carattere turistico, opuscoli religiosi ecc., fino a raggiungere un incremento di 50.000 copie all'anno.
Nell'ultimo decennio, l'attività ha avuto una flessione dovuta alla competizione, per l'introduzione dei computer e nuove tecnologie, per cui si è reso necessario affidare la gestione della tipografia a laici competenti e capaci di continuare il lavoro svolto in quasi cinquant'anni.